Consumi e trend: il 2022 secondo le previsioni Coop e Nomisma
10 gen 2022
I dati del rapporto Coop sono il risultato di due indagini parallele: la prima realizzata in collaborazione con Nomisma su un campione rappresentativo di popolazione tra i 18 e i 65 anni, la seconda svolta attraverso il sito italiani.coop coinvolgendo profili manageriali in target, per anticipare quelle che possono essere le nuove tendenze per l’anno appena iniziato.
Emerge una generale propensione a guardare alla fine della pandemia lavorando per il cambiamento, per una messa a punto delle priorità e per avere maggiore cura di sé, obiettivo quest’ultimo fondamentale per oltre la metà degli intervistati. Circa un terzo del totale spinge il desiderio di svolta alla decisione di cambiare lavoro.
Generale senso di fiducia si riscontra nei confronti della tecnologia e dei suoi progressi. Interrogati sul tema dei cambiamenti climatici, i partecipanti all’indagine si dichiarano perlopiù coscienti dell’emergenza e della necessità di interventi mirati e urgenti da parte degli Stati, oltre che disponibili a contribuire, almeno in parte, alla riduzione degli sprechi. Le preoccupazioni economiche e lavorative e lo spettro dell’inflazione aumentano l’incertezza diffusa e frenano le spese in molti settori per almeno la metà del campione intervistato. Negativa sembra essere, anche per questo motivo, la previsione 2022 rispetto ai consumi legati alla ristorazione, all’intrattenimento fuori casa e alla cultura.
L’aumento dei costi dei beni alimentari, ampiamente previsto e piuttosto allarmante, procede insieme a un carovita generalizzato che include anche le utenze domestiche. La ricerca più metodica e accurata di sconti, promozioni, canali di vendita convenienti e soprattutto la riduzione degli sprechi faranno parte delle strategie per riempire il carrello della spesa nel 2022, in particolare per le fasce meno abbienti. Si preannuncia un anno importante per le marche del distributore, quando in grado di garantire un buon compromesso qualità-prezzo. Si conferma la predilezione per il cibo locale e la spinta verso il bio.
Fare previsioni circa l’andamento delle vendite in GDO nel 2022 mette in gioco diverse incognite collegate sia all’inflazione che all’evoluzione della pandemia e alle ripercussioni di entrambe sulle scelte dei consumatori. Nel mentre il periodo di Natale 2021 si è chiuso in positivo per il settore (+ 3 punti percentuali nelle ultime due settimane dell’anno).
