Cavolfiore: proprietà, valori nutrizionali e controindicazioni

14 feb 2022

Parte della grande famiglia delle Crucifere, inconfondibile per aspetto e gusto, il cavolfiore è un ortaggio dalle eccellenti proprietà nutritive e un ingrediente perfetto per tanti piatti, molto leggeri o più sostanziosi e gustosi a seconda del tipo di cottura, degli abbinamenti e dei condimenti scelti.


Calorie e valori nutritivi del cavolfiore

Elementi principali


Cavolfiore (100 g)

Acqua

92,1 g

Energia

25 kcal

Proteine

1,92 g

Grassi

0,28 g

Carboidrati

4,97 g

Fibre

2 g

Zuccheri

1,91 g


Minerali


Cavolfiore (100 g)

Calcio

22 mg

Ferro

0,42 mg

Magnesio

15 mg

Fosforo

44 mg

Potassio

299 mg

Sodio

30 mg

Zinco

0,27 mg


Vitamine


Cavolfiore (100 g)

Vitamina C

48,2 mg

Tiamina

0,05 mg

Riboflavina

0,06 mg

Niacina

0,507 mg

Vitamina B6

0,184 mg

Folato, DFE

57 µg

Vitamina E

0,08 mg

Vitamina K

15,5 µg


Grassi


Cavolfiore (100 g)

Grassi saturi

0,13 g

Grassi monoinsaturi

0,034 g

Grassi polinsaturi

0,031 g

Il cavolfiore è un ortaggio ricco di acqua (per oltre il 90% del peso), fonte di vitamine e minerali, praticamente privo di grassi e con un discreto contenuto di fibre. Tra i minerali presenti in maggiori concentrazioni troviamo potassio, fosforo e calcio. Buona anche la quantità di vitamina C e di precursori della vitamina A. Del cavolfiore sono note anche le componenti antinfiammatorie e antiossidanti, con funzione protettiva per la salute e la bellezza della pelle.

Proprietà del cavolfiore

Leggerissimo se consumato senza condimenti (25 calorie per un etto di cavolfiore crudo), è un alimento particolarmente indicato per le diete depurative e dimagranti, anche in virtù del suo potere saziante. Il cavolfiore non contiene colesterolo, sembra anzi favorire la normalizzazione di questo valore nel sangue, e ha un basso impatto glicemico. Tutte queste proprietà rendono il cavolfiore un toccasana in inverno e anche avvicinandosi alla primavera, quando alla necessità di alleggerire la dieta e depurarsi si abbina quella di mantenere il sistema immunitario efficiente nell’affrontare gli sbalzi di temperatura tipici del cambio di stagione.

Poche le controindicazioni al consumo di cavolfiore, che potrebbe però, in alcuni casi, dare difficoltà digestive, più facilmente riportate da chi soffre di intestino irritabile. L’impiego del cavolfiore crudo, seppure ammesso, richiede particolare attenzione all’origine della coltivazione e alla pulizia dell’ortaggio prima del consumo. Il cavolfiore, soprattutto se portato a tavola crudo, in forma di estratto o in grandi quantità, potrebbe interferire con terapie per la corretta funzionalità tiroidea. È quindi necessario, in caso di problemi pregressi alla tiroide e/o cure farmacologiche in corso, fare riferimento alle indicazioni del proprio medico.


Origini, diffusione e varietà

Il cavolfiore è una varietà di cavolo molto antica. Si pensa abbia avuto origine in Medio Oriente, per poi diventare una coltivazione comune nel nostro territorio già in epoca romana. Si caratterizza per un’infiorescenza tondeggiante, tecnicamente un corimbo, carnoso, formato da peduncoli molto stretti tra loro e compatti. Nella variante più diffusa l’infiorescenza è bianca, ma esistono anche cavolfiori gialli, verdi, violetti. Alle diverse varianti è possibile associare alcune caratteristiche nutrizionali tipiche di frutta e verdura della stessa famiglia cromatica. I cavolfiori violetti ad esempio si distinguono per la ricchezza di antocianine, pigmenti benefici tipici degli ortaggi blu-viola, e il cavolfiore bianco, come altre verdure bianche, ha virtù depurative particolarmente spiccate.

Colori del cavolfiore

L’Italia vanta una produzione notevole e diversificata di questo ortaggio, molto diffuso sia nelle regioni del Nord che al Centro-Sud. Un cavolfiore verde (altrimenti detto cimone) particolarmente rinomato è il cavolfiore di Macerata. Anche la Sicilia vanta una varietà di cavolfiore tipica, di colore violetto e coltivata nell’area di Catania.


Il cavolfiore in cucina

Lesso, al vapore, rosolato in padella, gratinato, fritto: il cavolfiore è un ortaggio per tutti gli usi. Se particolarmente fresco e possibilmente da agricoltura biologica può essere consumato anche crudo, tagliato a fettine sottili e aggiunto all’insalata condito con olio e limone.

Cavolfiore in cucina

Il cavolfiore cotto può essere un ottimo contorno light come anche diventare un piatto unico, se arricchito e reso più sostanzioso da formaggi e pangrattato. Ci si può condire un primo piatto, di pasta o riso, oppure lo si può frullare per farne una crema, una vellutata o una zuppa. È perfetto per diventare il ripieno di una quiche, la base di un crumble salato, l’ingrediente di una frittata. I modi per portarlo a tavola sono davvero numerosi.

Quando lo si cuoce, per limitare la diffusione nell’ambiente del tipico odore, particolarmente intenso e persistente, si consiglia di aggiungere nell’acqua di cottura qualche foglia di alloro o due-tre cucchiai di latte.